Autenticazione a due fattori

 

Un passo avanti nella sicurezza degli accessi con la verifica di almeno due criteri di riconoscimento

 

L’autenticazione a due fattori (o più) è conosciuta anche come strong ID authentication, ovvero un sistema di riconoscimento dell’identità dell’utente che si basa su almeno due fattori, per garantire accessi sicuri ad account e infrastrutture. Lo scopo del servizio è autorizzare solo gli utenti identificati e abilitati all’accesso a determinate piattaforme/sistemi.

Se una volta bastava una semplice password come chiave di accesso, oggi non è più sufficiente. Oltre a creare password sempre più complesse e robuste, a proteggerle con password manager e a modificarle spesso, è necessario abilitare almeno un secondo criterio di autenticazione, per verificare l’identità dell’utente. Attualmente è il mezzo più sicuro per proteggere i nostri sistemi da intrusioni e accessi indesiderati.

Nell’era digitale in cui viviamo, la sicurezza delle informazioni personali e dei dati sensibili è diventata una priorità fondamentale. Con sempre più attività svolte online, dalla gestione del conto bancario all’accesso alle email, diventa essenziale adottare misure per proteggere i nostri account da potenziali minacce. L’autenticazione a due fattori (2FA), o Multifactor Authentication, si è dimostrata essere uno strumento efficace per aumentare la sicurezza online, fornendo un livello aggiuntivo di protezione rispetto alla tradizionale password singola, proprio in virtù del suo sistema multifattoriale.

 

 

Cos’è l’autenticazione a due fattori?

Non si tratta di un lusso per pochi eletti o per account milionari. Ogni azienda necessita e può permettersi un sistema multifattoriale, come seconda chiave di accesso ai propri sistemi.

La sicurezza a due fattori è un metodo di cybersecurity che richiede due metodi di verifica distinti per verificare l’identità di un utente prima di consentire l’accesso a un account o a una piattaforma online. Mentre la password è il primo fattore di autenticazione, il secondo fattore può variare e include spesso qualcosa che solo l’utente possiede o conosce. Questo secondo fattore aggiuntivo rende molto più difficile per gli aggressori accedere a un account, anche se riescono a ottenere la prima password.

 

 

Come funziona l’autenticazione a due fattori?

L’implementazione più comune dell’identificazione a due fattori coinvolge tre elementi chiave (passcode monouso temporanei), utilizzati nella combinazione desiderata, purché non si scelga due volte lo stesso fattore:

  • Qualcosa che si sa: questo è il classico elemento di autenticazione, ovvero la password. È la prima barriera di difesa e l’accesso all’account è consentito solo se la password corretta viene fornita, a volte anche entro un limitato numero di tentativi. Possono essere aggiunti anche un codice PIN o una domanda a scelta a cui solo l’utente sa dare risposta.
  • Qualcosa che si ha: questo può includere un dispositivo fisico come uno smartphone, un’app o un sito web, un SMS/email/telefonata, un token di sicurezza o una carta intelligente (per ottenere un codice temporaneo e casuale, sempre diverso per ogni accesso). Una volta inserito il codice (OTP, ovvero “one time password”) o l’informazione fornita da questo dispositivo, l’accesso viene autorizzato.
  • Qualcosa che si è: questo fattore coinvolge spesso la biometria ovvero alcuni aspetti fisici corporei della persona, come le impronte digitali, la scansione del volto, il timbro vocale o la scansione di iride e retina. Queste caratteristiche uniche dell’utente aggiungono un ulteriore livello di autenticazione.

 

 

Vantaggi dell’autenticazione a due fattori

La verifica a due fattori comporta notevoli vantaggi, con una soluzione semplice, accessibile e di rapida implementazione:

  • Sicurezza migliorata: la combinazione di diversi fattori di autenticazione rende estremamente difficile per gli aggressori violare un account, anche se in qualche modo hanno ottenuto la password tramite data breach. Il sistema riduce considerevolmente gli attacchi hacker, come un muro sul perimetro della propria infrastruttura, anche per i lavoratori remoti che spesso si trovano in una condizione più vulnerabile.
  • Protezione contro le violazioni delle password: le violazioni dei dati sono sempre più comuni (come ad es. il noto sistema di Phishing), ma l’autenticazione a due fattori limita l’impatto di tali violazioni perché gli aggressori avrebbero bisogno di ulteriori informazioni o di rubare i dispositivi fisici, oltre alle sole password. Ad esempio, si può utilizzare anche l’app di Google Authenticator che produce codici temporanei o un codice QR code, sempre con scadenza ravvicinata, per poter completare l’autenticazione.
  • Flessibilità nelle opzioni di autenticazione: gli utenti possono scegliere tra diverse opzioni per il secondo fattore, adattandole alle loro disponibilità, preferenze ed esigenze.
  • Consapevolezza dell’attività dell’account e identificazione delle anomalie: l’uso dell’autenticazione a due fattori può aiutare gli utenti a rilevare attività sospette o non autorizzate nei loro account, poiché riceveranno notifiche quando qualcuno cerca di accedere al posto loro ed i dettagli del tentativo, come ad esempio da quale luogo, orario o tipo di dispositivo è stato effettuato.

 

 

Sfide e considerazioni

Sebbene l’autenticazione a due passaggi offra numerosi vantaggi, ci sono anche alcune sfide da considerare e affrontare, come in ogni ambito della cybersecurity:

  1. Convenienza vs. sicurezza: alcuni utenti potrebbero trovare il processo di autenticazione a due fattori fastidioso e ritardante, preferendo la comodità di un’unica e rapida password. A volte però è solo questione di abitudine per raggiungere livelli di sicurezza molto più elevati.
  2. Disponibilità tecnologica: alcuni metodi di autenticazione a due fattori richiedono dispositivi o tecnologie specifiche (l’ideale sarebbe che i dispositivi fossero tutti aziendali), che potrebbero non essere accessibili a tutti gli utenti. Esistono molte alternative al fattore con device che possono essere prese in considerazione per un bene maggiore.
  3. Backup: gli utenti dovrebbero avere piani di backup nel caso in cui non possano accedere al loro dispositivo di autenticazione secondario. Un’attività che in ogni caso è fondamentale effettuare per la propria sicurezza.

 

 

Come attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)

L’autenticazione multifattoriale (MFA – Multi-Factor Authentication) è ormai molto diffusa, soprattutto per l’online banking, e sempre più aziende la utilizzano per innalzare i livelli di sicurezza, anche in caso di un furto di credenziali e dispositivi. Un’ipotesi tutt’altro che difficile e rara.

L’implementazione del servizio va personalizzata per ogni singolo caso, a seconda delle preferenze e delle esigenze del Cliente e dei suoi utenti, sistemi e dispositivi.

 

 

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